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NUOVO MATCH PER ALESSANDRO CRESCENZI

Nuovo match per Alessandro Crescenzi.

Il 10 novembre 2019 Alessandro salirà di nuovo sul ring per un match di MUAY THAI.

Abbiamo avuto il piacere di conoscerlo due anni fa, quando partecipò al nostro progetto #ShareYourStory.

A distanza di un anno eccoci di nuovo a raccontare quali sono state le novità nella sua carriera sportiva e i nuovi progetti per il futuro.

Ciao Alessandro, ben ritrovato!

A.C.

– Ciao ragazzi, mi sento pronto per questo nuovo match.

In vista del tuo prossimo match, abbiamo alcune domande per te.

1) Quali sono le emozioni provate durante il match di Enfusion Roma e dopo la vittoria?

A.C.

– Essere stati chiamati per partecipare a #EnfusionRoma è stato veramente un onore, soprattutto il poter sfidare un avversario come Fatmir. La preparazione è stata lunga è difficile, soprattutto perché venivo da una situazione che mi ha tenuto fermo per quasi 6 mesi.

Inizialmente è stato molto pesante riprendere la forma fisica, riacquistare il “fiato” dopo tanto tempo e l’obiettivo sembrava molto lontano. Ma la voglia di rimettersi in gioco era tanta e gradualmente, un passo alla volta, abbiamo dato il massimo fino al giorno del match. Quando ci siamo trovati sotto al ring quella sera, mi sentivo veramente in gran forma. Ero rilassato e volevo che tutti gli sforzi e sacrifici fatti fino a quel momento fossero ripagati. Una volta superata la prima ripresa, avevo capito che non era un’impresa impossibile. Abbiamo dato il massimo e ne siamo usciti vincitori e devo dire che è stata veramente una grande soddisfazione.

2) Dopo il match quali nuove prospettive sportive si sono verificate?

A.C.

– Dopo il match devo dire che ho avuto qualche proposta, ho fatto altri match e c’è stato un aumento di visibilità. Spero di essere contattato presto per altri eventi interessanti.

3) Come è stata la preparazione per questo nuovo evento? Come riesci a conciliare la vita lavorativa con la vita sportiva?

A.C.

– La preparazione atletica per il 10 novembre devo dire che è stata molto difficile. Al lavoro ho avuto un alto carico e mi è stato difficile mantenere un ottimo ritmo negli allenamenti.

Per chi non lo sapesse, io lavoro nel settore agricolo e nell’edilizia; quindi un’attività molto fisica e stancante. Uscire di casa la mattina alle 5:30 per rientrare la sera e poi andare in palestra a preparare un match di un certo livello fino alle 22:00, è veramente un sacrificio enorme. Conciliare il tutto a volte è quasi disumano.

La cosa importante è prefissarsi un obiettivo e puntare a quello, soprattutto in quei giorni quando pensi di non farcela a manterene un buon ritmo durante l’allenamento.

L’importante è persistere e dare sempre il massimo perché il duro lavoro ripaga sempre.

5) C’è qualcosa che ti preoccupa durante la fase di preparazione atletica? 

A.C.

– Purtroppo l’infortunio è sempre dietro l’angolo, può capitare. Come nell’allenamento sono presenti sempre le difficoltà, anche il rischio di farsi male è un fattore da prendere sempre in considerazione. Ecco perché insieme al mio maestro, Gianluca Cimei, studiamo sempre quale approccio migliore adottare per limitare questi danni.

6) Durante il match riesci a sentire i consigli che arrivano dal tuo angolo? E soprattutto riesci a metterli in pratica?

A.C.

– Sì, durante il match è importantissimo quello che Gianluca mi dice dall’angolo. Riesco a sentire tutto e spesso ho modo di mettere in pratica i suoi consigli. E’ importante rimanere lucidi ed essere concentrati sull’avversario e su quello che ci viene detto. Sul ring riusciamo a muoverci bene, ma dall’angolo, spesso riescono a notare situazioni che a noi atleti sfuggono.

Tra una ripresa e l’altra è importantissimo quello che il maestro riesce a dirti. Ogni volta è diverso. Quando mi ritrovo in momenti difficili, ogni consiglio di Gianluca può fare la differenza. Io lo ascolto molto e mi fido ciecamente, so che ogni sua frase è preziosa come un diamante.

7) Secondo te quali cose dovrebbero cambiare o essere integrate in questo sport, per far si che vengano trasmessi i giusti valori, cresca visibilità in Italia e quindi più prospettive lavorative per chi pratica la Muay Thai?

A.C.

– Ci sarebbero parecchie cose da cambiare in Italia. Le arti marziali e gli sport da combattimento si stanno facendo notare sempre di più.

In questi anni siamo sempre stati soffocati dal calcio, probabilmente perché molti soldi girano intorno a quello sport. E’ importante trasmettere sempre buoni valori e non far vedere che pratichiamo uno sport violento. Ci dobbiamo impegnare a far capire al pubblico, che oltre i calci e i pugni, c’è anche molta disciplina e rispetto per l’insegnante, per l’avversario e per tutte le persone che si allenano insieme a noi.

Soprattutto c’è da SFATARE IL MITO che, durante le lezioni di allenamento, rompiamo il naso a tutti gli allievi.

Per me la Muay Thai è uno stile di vita.

Grazie per averci raccontato ancora una volta la tua Storia!

Un ringraziamento al Main Sponsor #FighterInside per l’abbigliamento fornito.

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Un augurio per la tua nuova avventura.

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